mercoledì 28 dicembre 2016

La staffetta delle valli di Patrizia Marzocchi

"La staffetta delle valli" è un romanzo storico per ragazzi dell'autrice Patrizia Marzocchi.
La vicenda ha inizio il 2 giugno del 1946, giorno in cui Matilde, madre di Rosa,  sta per recarsi a votare per la prima volta. La sedicenne Rosa, protagonista e voce narrante della storia, assiste alla vestizione della madre, che ha combattuto nelle file dei partigiani  della XXVIII brigata Garibaldi, al seguito del comandante Bulow (Arrigo Boldrini), per la liberazione delle valli di Ravenna: "si è vestita con la cura di chi deve andare all'esame più importante della sua vita oppure a una festa" , pensa la ragazza osservandola. Rosa, infatti, è nata sotto il fascismo periodo durante il quale "sembrava normale che non ci fossero elezioni, che si dovesse obbedire senza discutere  a Mussolini e ai suoi uomini di nero  vestiti".
Quella mattina, dopo che Matilde esce di casa per recarsi al suo primo appuntamento con le urne, Rosa si lascia sopraffare dalla malinconia e si abbandona al ricordo degli anni appena trascorsi: si rifugia in soffitta e apre il baule piccolo, estraendone l'album delle fotografie.  Rosa lo sfoglia alla ricerca dell'unica foto che la ritrae bambina nel suo primo giorno di scuola:  lì dà la mano a Francesco che insieme a lei, Giacomo, Ernesto, Luisa e Ultimo "procedono allineati con le cartelle dei libri in mano, colti alle spalle dal fotografo". E nella contemplazione di quel gesto Rosa  ritrova  " un po' il senso delle cose: [...] come se in quel gesto tenero, immortalato per sempre, sia rappresentato tutto ciò che una guerra può distruggere". Ha inizio così un lungo flashback che occupa l'intera narrazione, la quale torna al tempo iniziale solo nel ventisettesimo ed ultimo capitolo.
Dal secondo al quinto capitolo, infatti, Rosa comincia a parlare di sé, ricordando gli anni della sua infanzia: ci racconta del suo papà, Aldo, mezzadro insieme al fratello Bruno nella proprietà  del conte, lontano parente di Matilde, madre di Rosa. Rosa e la sua famiglia (mamma, papà e  il fratello  Giacomo) vivono in un casolare a circa tre chilometri dal piccolo borgo in provincia di Ravenna, distante dalla città  una ventina di chilometri. Nello stesso casolare vive la famiglia di zio Bruno, composta anche da zia Vanna e dai tre figli Luisa, la maggiore, e i gemellini Giuseppe e Maria. Poco distante dal casolare di Rosa vive Ultimo, amico di Rosa, ultimo nato dopo cinque femmine di un'umile e povera famiglia di pastori. Ernesto e Francesco sono, invece, i Nobili fratelli: sono i nipoti del conte, cugino alla lontana della madre di Rosa, la quale è in definitiva rotta con il nobile parente dopo l'adesione di quest'ultimo al regime di Mussolini.I conti  vivono nella villa collegata al borgo dal sentiero principale, pertanto chiamato la stradone. Essi rappresentano l'elite del borgo, insieme alla famiglia dei farmacisti, i cui figli (tre maschi, tra cui Ennio, ed una femmina di nome Lucrezia) saranno ribattezzati da Rosa e dai suoi amici "I lividi".  Sono gli anni dal '36 al '43, anni nei quali Rosa, opponendosi  caparbiamente al divieto iniziale della madre, inizia a praticare la caccia alle anguille lungo i canali del posto, insieme al suo papà, il quale è anche un bracconiere (pescatore di frodo). Rosa impara così a conoscere ogni particolare di quei luoghi,  muovendovisi  per mezzo della sua barchetta con destrezza e abilità.  Papà, durante le loro uscite in barca, le racconta la storia delle anguille giunte lì dal lontano Mare dei Sargassi, e Rosa lo ascolta tutte le volte incantata. La storia delle anguille  verrà narrata al lettore per intero e a due voci solo alla fine del romanzo, nell'ultimo capitolo.
Ad un certo punto, però, la guerra irrompe brutalmente nella vita di Rosa,  dei suoi piccoli amici, delle loro famiglie, stravolgendone  ritmi, abitudini e soprattutto spezzando per sempre legami che, agli occhi di Rosa, sarebbero rimasti saldi. È allora che Rosa  comprende ciò che spesso da bambina sentiva ripetere alla madre:" c'è un confine che la nostra dignità non ci permette di oltrepassare, costi quel che costi".  Questa frase diventerà il monito di Rosa, il cui nome di battaglia sarà "Jo" - "Giò" dialettizzato- , come una delle eroine del suo libro preferito, "Piccole donne". Rosa, infatti, diventerà una staffetta partigiana, proprio grazie alla destrezza con cui sa muoversi  all'interno dei canali: nominata  staffetta dei canali, sarà incaricata di mantenere i collegamenti tra le valli e l'isola degli spinaroni. L'isola degli spinaroni è un luogo reale del ravennate,  teatro degli eventi storici di quegli anni. Si tratta di un'isoletta della Pialassa di Ravenna, nota per essere stata sede del “Terzo Lori”, VI Distaccamento della Brigata Partigiana Garibaldi da settembre a dicembre 1944: il 4 dicembre del '44 si compì,infatti, la cosiddetta "operazione Teodora" nome con il quale passa alla Storia la liberazione di Ravenna.
La Pialassa di Ravenna detta della Baiona si colloca a 10 km a nord di Ravenna: comprende circa 1100 ettari di zone umide collegate al mare Adriatico unicamente dal Canale Candiano e dalla bocca dell'area portuale di Porto Corsini.
L’etimologia del termine "Pialassa" deriva probabilmente dal sistema dinamico che regola questo tipo di lagune, che ricevono ("piala"= piglia) e restituiscono ("lassa"=lascia) l’acqua marina a seconda dei livelli di marea che oscillano nel corso della giornata.
È caratterizzata da specchi d’acqua aperti, alternati a canali artificiali e dossi (detti barene). Oggi è possibile compiere il percorso lungo i canali della Pialassa attraverso barche elettriche, prenotando l'escursione presso l'ANPI  (Associazione Nazionale Partigiani Italiani) di Ravenna, visitando così i luoghi della Resistenza delle valli ravennati, ove la lotta partigiana ebbe modo di "pianurizzarsi", cioè organizzarsi in pianura, proprio grazie alle capacità strategiche del comandante Bulow. 
Ai lettori de "La staffetta delle valli"  si offrirebbe pertanto la possibilità di  vivere le avventure di Rosa lungo i canali, ripercorrere gli stessi luoghi che l'autrice di questo libro ci ha permesso di immaginare attraverso la sua protagonista e magari osservare  anche qualcuna delle indefesse anguille viaggiatrici, augurandole buon ritorno a casa!
Buona lettura
P.S. Seguirà link nel quale gli allievi della III C troveranno il quiz che svolgeremo insieme in classe quale prova di comprensione del testo e un gioco sui personaggi.I suddetti lavori non saranno oggetto di valutazione da parte dell'insegnante ma serviranno a sciogliere eventuali nodi irrisolti emersi durante la lettura. A questi lavori, pertanto, farà seguito una prova di comprensione del testo su uno dei capitoli del romanzo; inoltre almeno due tracce del prossimo tema in classe saranno legate alla trama de "La staffetta delle valli". 

martedì 20 dicembre 2016

venerdì 16 dicembre 2016

Lezioni di Italiano (Sabatini)

Interessante riflessione sull'uso passato (e sull'abuso odierno!) delle abbreviazioni nella scrittura: ne parla Sabatini nel suo ultimo libro "Lezioni di Italiano" edito da Mondadori .