lunedì 24 aprile 2017

"Fiori rossi al Martinetto": la storia con la quale abbiamo celebrato in classe la festa della Liberazione (24-25 aprile 2017)

Oggi, 24 aprile del 2017, la nostra scuola non ha fatto ponte pertanto io e alcuni ragazzi di III C abbiamo dedicato le nostre due ore pomeridiane di lezione insieme alla narrazione di una storia di Resistenza: "Fiori rossi al Martinetto". Ispirandoci, infatti, all'omonimo libro di Valdo Fusi, abbiamo ripercorso insieme cosa accadde a Torino a partire dall'8 settembre 1943, come nacque l'idea di un Comitato militare da parte del CNL piemontese e cosa avvenne a quasi tutti i membri dello stesso, tra il 31 marzo e il 5 aprile del 1944, dall'arresto in piazza Duomo a Torino all'esecuzione della sentenza capitale per 8 dei 15 partigiani catturati. Il Martinetto, poligono da tiro, sito dietro corso Regina, ove oggi sorge un Sacrario in memoria dei partigiani ivi uccisi (59 in tutto), fu luogo scelto dalla RSI per le esecuzioni capitali dei partigiani in città.  Lì, la mattina del 5 aprile  1944, Franco Balbis (ufficiale), Paolo Braccini (professore universitario), Giulio Perotti (generale, a capo del Comitato militare), Quinto Bevilacqua (operaio), Errico Giachino  (geometra), Giulio Biglieri (bibliotecario), Massimo Montano (ragioniere) ed Eusebio Giambone (operaio) vennero fucilati.
Fusi, compagno d'arme, tra le altre sette persone assolte per "insufficienza di prove" affida al suo libro "Fiori rossi al Martinetto" la narrazione  che parte dal '43 - dalla nascita del Comitato militare regionale e dall'annuncio a Fusi da parte dall'avvocato  Guglielminetti, il "collega illustre", della rappresentanza militare a lui affidata nel suddetto comitato- e giunge fino all'aprile del '45.
Il testo è corredato di un'appendice dove sono raccolte le ultime lettere degli otto condannati a morte al Martinetto, quattro delle quali (quella di Balbis, di Braccini, di Bevilacqua e Giachino) abbiamo ieri letto in classe con i ragazzi della III C: è stato il nostro modo di onorare la memoria dei partigiani, grazie ai quali oggi festeggiamo la settantaduesima festa della Liberazione.

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