domenica 20 dicembre 2020

"Anche per giocare servono le regole" di Gherardo Colombo (diario di bordo parte prima)

La voce del verbo "giocare"  appartiene  più al mondo dei piccoli che a quello dei grandi. E quando un grande- e Colombo lo è- la usa per intitolare un suo libro è per rendere più immediato al pubblico dei giovani lettori che a loro questo libro è soprattutto destinato.
Avevo letto  "Anche per giocare servono le regole" di Gherardo Colombo poco prima che se ne scegliesse l'adozione per le classi prime della scuola in cui insegno, all'interno della programmazione di educazione civica. Ed è grazie a questa prima lettura che ho  poi ideato una serie di attività le quali accompagnassero me e i ragazzi lungo il lavoro sul testo di Colombo. Ciò su cui, però, non mi ero ancora fermata abbastanza è quanto proprio lavorare con i ragazzi su questo libro mi ha svelato: Colombo ha scritto un libro-gioco sulle regole, un libro con il quale si può anche giocare imparando. "Anche per giocare servono le regole" non è un libro semplice, anzi la sua lettura va accompagnata, mediata dall'insegnante ma si presta e non poco all'animazione.
"Colombo è proprio simpatico, prof!" ha esclamato uno dei miei allievi dopo aver "conosciuto" l'ex magistrato.
"È tosto!" ha aggiunto un altro.
"È anche spettinato!" ha fatto notare una fanciulla. Abbiamo, infatti, iniziato a fare conoscenza dell'autore prima del suo libro. Sul sito www.ricreazioni.eu è possibile vedere un brevissimo video con cui Colombo presenta ai suoi lettori in pochi minuti-meno di 5!- senza troppi giri di parole sebbene ne usi comunque tante, la spinta motivazionale a scrivere questo libro. Il quale, peraltro, non è il suo primo libro su questo tema: "Sulle regole" dello stesso autore è un saggio del 2008, infatti, dal quale ai giovani lettori si può, ad esempio, far leggere il brano "Un paese immaginario" (Valeria, mia tutor reale e ideale, docet😍). Anzi "facciamo che" dovremmo leggerlo tutti questo brano non solo i più giovani: perché tutti  siamo dentro quel paese immaginario di cui Colombo parla!
Quando Colombo grazie al suo video  ha raccontato alla mia classe cosa l'ha spinto a tornare su un tema a lui caro rivolgendosi questa volta ai più giovani, con i ragazzi della prima E abbiamo deciso di fare una bella raccolta sia delle tante parole che Colombo usa che di quante  ce ne ha fatte venire in mente mentre parlava. Le abbiamo raccolte ma divise in tre categorie grammaticali-chiave (verbi, aggettivi, nomi) e poi trasferite su una comune parete padlet  ognuno in un proprio spazio-post.
 La regola per scrivere le parole raccolte è stata quella di osservare quanto scritto dagli altri per evitare di ripetersi. Il tutto  contemporaneamente peraltro come a scuola fossimo stati in presenza non avremmo potuto fare su un unico spazio comune. Assembrarsi alla parete di un'aula per scrivervi su parole a tema regole ce ne avrebbe fatta trasgredire intanto una e assai importante di questi tempi: mantenere il distanziamento! Per non parlare del fatto che scrivere sulla parete vera di un'aula non è contemplato dal regolamento scolastico, il che secondo me è un vero peccato! Sogno una scuola dove ogni anno si possa dare in mano ai "writers" d'istituto (secondo me ce ne sono sempre!) la possibilità di creare aule a tema: sarebbe bellissimo! 
Pertanto padlet, la nostra parete virtuale, su cui ognuno insieme ad altri può accedere da casa propria e scrivere la propria parte, si è rivelato uno strumento  utile al nostro lavoro. Queste parole sono diventate, successivamente, frasi che ciascuno sempre dentro al proprio spazio, e sempre contemporaneamente agli altri, ha scritto sotto la supervisione in tempo reale della docente. Il link a questi lavori non fa parte di questo post per ragioni di privacy: i ragazzi usano il loro cognome sulla parete e condividere il lavoro non mi è possibile. Peraltro la parete subirà un ampliamento al termine della nostra attività sul libro: per ora serve a segnare l'inizio di questo percorso ancora in fieri. 
Quando siamo poi entrati nel vivo del libro abbiamo cercato di conoscere un po' meglio Colombo, il suo passato,  proprio grazie a ciò che lui ci racconta di sé alle pagine 3-8 del suo libro: "Facciamo conoscenza". Leggerle e basta sarebbe stato un peccato perciò abbiamo deciso di dividere la classe in due squadre: la squadra delle Domande ha lavorato per prima, interrogando il testo e formulando pertanto dallo stesso 11 domande tante quante erano i componenti della squadra. Alle domande formulate in un unico foglio di lavoro condiviso, avrebbero poi risposto gli 11 membri della squadra delle Risposte. Non essendo riusciti a svolgere in un'unica ora quest'attività-ora che nella nostra scuola in ddi prevede peraltro una durata dj 45 minuti di attività sincrona- si è lasciato che la squadra delle Domande lavorasse in pace per i 45 minuti previsti e, su permesso della docente, la squadra delle Risposte si riposasse per essere poi riconvocata l'indomani in orario pomeridiano a tutti i componenti congeniale e insieme alla docente. Devo dire che lo spirito di dialogo e collaborazione tra questi ragazzi è stato lodevole nonostante siamo in tempi di ddi e questa sia una classe neonata. Le due squadre hanno lavorato in momenti diversi e sotto la mia silenziosa sorveglianza con una serietà che da una prima per di più a distanza non mi sarei mai aspettata: la domanda più bella che più volte è stata formulata? "Cosa ne pensate?". Il confronto è un esercizio cui si dovrebbe dedicare più attenzione a scuola: stimolare riflessioni comuni mettendo in pratica le buone regole del confronto dialogico è una palestra  importantissima per loro, per l'esercizio del loro pensiero. E il libro di Colombo si presta eccome a quest'esercizio.
 Il lavoro di domande e risposte è stato svolto su un foglio unico di lavoro condiviso che, dopo la revisione della docente, è stato la volta successiva-questo venerdì- portato in classe, convidiso, e letto a voci alterne: tutti e 22 hanno alternativamente dato voce al proprio contributo. Già perché ogni domanda aveva accanto a sé il nome di chi l'aveva formulata (questa la regola per la formulazione) e così di seguito la rispettiva risposta. Pertanto le coppie formatesi casualmente nel lavoro di domande e risposte sono poi diventate le nuove squadre, 11 squadre da due e non più 2 squadre da undici, che si cimenteranno nella terza attività sulle pp.9-18 del libro di Colombo. Argomento: "La regola non è la sanzione". È il compito di educazione civica che ho messo sotto il nostro albero virtuale della nostra aula virtuale: cosa saranno capaci di regalarmi i 22 primini lo scoprirò l'8 gennaio, che secondo il nostro orario attuale è il giorno in cui io e loro ci rivedremo. Né io né loro, però, sappiamo ancora dove se tra le pareti di un'aula reale o di nuovo tra quelle virtuali. Occorre attendere nuove regole, necessarie per andare avanti.
Al momento non resta che augurare buone e "regolate vacanze a tutti😊😊😊

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