lunedì 9 settembre 2019

"Compagni di viaggio" in barattolo

Quest'anno ho intenzione di presentare l'antologia, in prima, attraverso delle attività ludiche in più step.
Step 1 Il suo nome è "antologia"
Partirò come ogni anno dall'etimologia del termine "antologia", servendomi, però, di quattro immagini rispettivamente contenenti un prato di fiori, un cesto vuoto, due persone e un cesto pieno di fiori. Chiederò a ciascuna coppia di compagni di banco che mettano in relazione le 4 immagini, in modo che vengano fuori nella descrizione delle stesse le due parole-chiave della definizione: "raccolta" e "fiori".
Esse serviranno a spiegare agli allievi l'etimologia della parola "antologia", "raccolta di fiori" (dal greco "anthos"=fiore e "loghia"=raccolta), la quale allude al fatto che dentro a questo librone si trovano pezzi di storie (brani) o storie intere scelti dagli autori della raccolta (raccoglitori) ma non scritti da loro. Gli autori sono, infatti, coloro che hanno piantato i semi da cui è germogliato il fiore/storia.
Il "fiore" è pertanto quel brano o quella storia che gli antologizzatori hanno ritenuto più significativo per rappresentare le caratteristiche del genere d'appartenenza. E a questo punto spiegherò cosa s'intende per "genere", definendolo semplicemente come una sorta di "famiglia di testi con caratteristiche simili". Ciò perché il gioco dei titoli e generi in barattolo, il secondo step, possa avere inizio.
Step 2, Storie in barattolo
L'antologia in adozione dallo scorso anno è "Compagni di viaggio" della Loescher, la quale al primo anno propone lo studio dei seguenti quattro generi: favola e fiaba, avventura e fantasy.
Ciascuna coppia di compagni prenderà rispettivamente da un cestino un tot di titoli: sul banco ogni coppia provvederà a incolonnare i titoli presi rispettivamente sotto le quattro etichette che a ciascun gruppo saranno state consegnate e sulle quali vi sarà stato scritto "favola", "fiaba", "fantasy" "avventura". Vincerà la coppia che avrà saputo assegnare il maggior numero di titoli al genere d'appartenenza.
A quel punto si riempiranno quattro barattoli, ognuno rappresentante un genere dei quattro antologizzati, con i titoli che gli antologizzatori hanno scelto di raccogliere insieme.
Step 3: Gli ingredienti di ogni storia
Messe le storie attraverso i loro titoli nel barattolo- genere d'appartenenza, occorrerà scrivere gli ingredienti di cui ogni genere si compone. Per far ciò ad ogni coppia sarà consegnata una busta i cui ingredienti principali per ciascun genere saranno stati mescolati e la coppia di compagni dovrà mettere insieme i giusti ingredienti per ogni genere.
Vincerà la squadra che avrà associato il maggior numero di ingredienti a ciascuno dei quattro generi.
Step 4 Quattro per quattro
Si leggeranno a questo punto quattro storie, rispettivamente una favola, una fiaba, un testo d'avventura e un testo fantasy. Le coppie saranno chiamate a rintracciare tra i titoli che nello step 2 avranno messo in barattolo qual è quello rispettivamente di ciascuna storia letta.
Vincerà la squadra che avrà per prima indovinato tutti e  quattro i titoli o il più alto numero.
Step 5 Dalla prosa al verso
Qui occorrerà spiegare ai ragazzi cos'è un verso, definendolo come il "rigo del testo poetico". Sempre servendocisi del testo antologico in adozione si farà  notare ai ragazzi come la seconda sezione della loro antologia sia dedicata al testo poetico e si leggerà insieme proprio la filastrocca "Come si fa ad inventare favole" alle pp. 365-366 di Pietro Formentini. La lettura e l'analisi della stessa,attraverso gli esercizi guida proposti dal testo, serviranno a lanciare l'input per l'ultimo step di questo lavoro. Si chiederà infatti alla classe, sempre facendola lavorare in coppie, di trasformare in una breve filastrocca una delle quattro storie lette allo step precedente.
Dopo che la filastrocca sarà stata realizzata, riletta insieme all'insegnante ed eventualmente corretta, essa sara riscritta su un fiore che ciascuna coppia  realizzerà come meglio crede.
In questo modo la classe avrà una sua prima raccolta di fiori in versi, un'antologia che vedrà di ogni fiore una coppia di autori e che l'insegnante raccoglierà in un cesto di fiori per la classe.
Quanto, infine, ai barattoli essi potranno essere realizzati anche in cartoncino colorato: un colore diverso per ogni barattolo-genere dentro il quale potranno essere scritti i titoli delle storie che saranno lette in classe, gli ingredienti di genere, di modo che tali immagini possano diventare i nostri "Compagni di viaggio" tra le pagine della nostra antologia.♥️♥️♥️

lunedì 2 settembre 2019

Una tavola imbandita di libri tutti da gustare

Le tavole imbandite sono già di per sé un invito a gustare ciò con cui vengono apparecchiate.
Funziona così anche se i piatti sono libri con al loro interno storie le quali, possibilmente, stuzzichino l'appetito dei più giovani lettori. L'idea di una tavola apparecchiata con libri e proposte di letture varie  venne data da Caterina Ramonda, formatrice per educatori e bibliotecari, durante un corso di educazione alla lettura per i più piccoli presso la "Libreria per bambini e ragazzi" di via Stampatori a Torino. È già probabile che Caterina Ramonda non suoni come nome nuovo a chi sta leggendo questo post: la stessa è infatti coautrice di un blog bellissimo ed ottima fonte per la scelta dei libri da leggere in classe "bibliolettureragazzi"; inoltre scrive su Andersen, la rivista di letteratura per l'infanzia e per ragazzi più accreditata.
Tornando alla tavola imbandita, essa si rivela un'ottima strategia di presentazione di libri dopo la quale si lascia ai giovani lettori il piacere di scegliere quale/i storie gustare.
Il suggerimento della Ramonda è stato quello di puntare sulla varietà. Come per i cibi anche per i libri ognuno ha i propri gusti ed è giusto che quanti si siedono ad una tavola imbandita di libri da gustare possano avere la possibilità di scegliere e pertanto di non rimanere a digiuno.
In classe, pertanto, si potrebbero seguire diversi criteri.
Il primo è una presentazione di libri legata ai generi che verranno studiati nel corso dell'anno. E a me è quella che piace di più, perché facilita anche l'utilizzo dell'antologia come manuale sulle caratteristiche del/i genere/i di anno in anno studiati. Un altro criterio, però, potrebbe essere quello di puntare alle tipologie di storie che più piacciono ai nostri ragazzi, di solito gialli (e qui ci vengono in aiuto anche i volumi di una stessa serie ad esempio), fantasy (idem perché leggere una saga per intero potrebbe risultare più facile), avventura, horror.
Oppure scegliere il criterio tematico, puntando su un solo tema o su più temi complementari tra loro.
Il consiglio che la Ramonda dava a quanti eravamo presenti all'incontro è anche quello di fare attenzione alle copertine, che non siano fuorvianti e possibilmente anche ai testi ad alta leggibilità per lettori DSA. Ci esortava infine a non dimenticare di mettere sulla nostra tavola fumetti e albi illustrati la cui valenza didattica alle medie è assai spesso snobbata perché ignorata dalla maggior parte dei docenti.
E se si ignora qualcosa spesso è più facile dire che non piace anziché sforzarsi di conoscerne i pregi.
Io da quest'anno aggiungerò anche qualche audiolibro, ad esempio in CD audio o mostrando ai ragazzi come attingervi dalle numerose risorse in rete. Suggerirei, per cominciare, l'ascolto di quelli la cui voce narrante è anche protagonista della storia: il potere di immedesimazione del lettore che ascolta guidato da una voce vera che narra è davvero forte. L'ho provato quest'estate e tornerò spesso a rifarlo.
È chiaro che per imbandire una tavola con libri di cui se ne suggerisce la lettura ai ragazzi occorrerà loro mostrare che si conoscono gli ingredienti principali di cui ciascuna storia è fatta.
Sempre la Ramonda, durante il suo incontro, ci suggeriva come creare un filo rosso- per generi o per temi- tra i libri da presentare. Introdurre la trama, leggere gli incipit che spesso sono un'esca per attirare la curiosità dei lettori su come procede la storia, mostrare le illustrazioni sono tutti modi per avvicinare gli invitati alle singole portate del banchetto. Circa il numero delle stesse, infine, si può scegliere anche lì di metterne o tante quanti sono gli invitati o qualcuna in più. E magari, perché no, preparare un menù guida da distribuire  a ciascun lettore perché abbia anche solo un'idea iniziale delle varie portate.
A quel punto, una volta che saranno state scelte con cura le vivande per la tavolata di libri basterà annunciare ai ragazzi quando il banchetto si svolgerà, dove (in classe o in biblioteca),  distribuendo una sorta di invito allo stesso con un titolo curioso in modo da allettare quanti saranno stati invitati a partecipare.
E buona degustazione a loro!