domenica 28 febbraio 2016

Fare cose con le parole: riflessione-dialogo con i miei allievi

"Immaginate che le parole siano come delle piccole reti dentro le cui maglie, tutte le volte in cui le usate, rimangono impigliati persone, animali, cose, fatti, idee o pensieri, luoghi: sia ciò che appartiene alla realtà e che si può vedere, toccare, sentire, gustare o annusare,  sia ciò che possiamo solo immaginare, creare dentro la nostra mente o provare dentro di noi. Catturando con le nostre reti (le parole) tutto ciò che fa parte del mondo in cui viviamo, dando ad esso un nome, possiamo  condividerlo con gli altri o portarlo con noi anche quando non ci sarà più o sarà cambiato. Come faremmo a conoscere il passato se non ci fossero le parole di chi ce lo racconta? Come faremmo a parlare di tutto ciò che non c'è più se  tutte queste cose non avessero avuto dei nomi che ci permettono ora di conservarne il ricordo e di raccontarne la storia? "
Quindi "petaloso" non serve perché non dice niente di nuovo?"
"Esatto e soprattutto lo dice in una forma che suona male, pertanto lo si può lasciare dov'è giusto che stia: nella squadra degli errori o delle non parole che sono tante anche loro e che sono avversarie delle parole usate e corrette"
"Come la Juve e il Toro?"
" Diciamo come le azioni regolari di gioco e i falli, ecco. Gli errori linguistici sono come i falli che l'arbitro, ad esempio l'insegnante, deve segnalare. Le parole sono preziosi strumenti, ma possono anche diventare armi pericolose ecco perché conoscerne tante e sapere quando e come usarle ci rende anche capaci di difenderci quando qualcuno usa le parole contro di noi. Proprio come i calciatori che si allenano per poter compiere azioni vincenti in campo e prevenire le mosse dell'avversario. Ed ora proviamo ad elencare tutte quelle cose che possiamo fare parlando..." .

sabato 27 febbraio 2016

Lavori sui libri di narrativa letti dalla II C

Gli allievi di II C stanno condividendo con la classe le trame delle seguenti storie lette:
Il piccolo principe (Saint Exupery); Storia di una lumaca che scoprì l'importanza della lentezza  (Sepulveda); La baby sitter (Stine);
L'occhio del lupo (Pennac); Un mostro in vacanza (Stine); Da grande farò il calciatore (Garlando); Storia di un gatto e di un topo che diventò suo amico (Sepulveda); Un colpo all'altezza del cuore (Oggero); Il fantasma dell'etrusco (Carioli e Mattia); Il bosco del mulino abbandonato  (E. Scialla); Ernest e Celestine  (Pennac); Agguato a Monte Teschio  (Dixon); La regina delle ombre (Sedgwick); Lo strano caso del dottor Jekyll e Mr Hyde (Stevenson); Verso casa (Morpurgo); Vita di Pi (Martel); Io e Zora (S. Gallo); Equinus (saga Beast Queast di Adam Blade).
Alla condivisione già in corso faranno seguito i seguenti lavori:
- personaggi chiave di ciascuna storia da un minimo di due ad un massimo di cinque; informazioni essenziali; ruoli nella storia.
- 30 parole-chiave di ciascuna storia suddivise per nomi, aggettivi e verbi; ogni parola va cercata sul vocabolario
- i luoghi della storia (reali o immaginari) menzione e breve descrizione;
- invento 5 domande-chiave sulla storia che ho letto e condiviso;
-il gioco titolo: i draghi locopei
- cruciverba sui 18 testi letti;
- scrivo la scaletta minimo 10 gradini max 20 della storia letta;
- la sequenza finale: la riscrivo e la cambio trasformandola in un finale aperto.
Costruisco una plancia di gioco sulle 18 storie  lette/condivise.

venerdì 26 febbraio 2016

Lavoro sui diritti dei minori con la I C a.s. 2015/2016

Il lavoro sui diritti dei minori nel mondo che stiamo svolgendo con gli allievi della I C di quest'anno si svolgerà secondo le seguenti fasi o tappe.
Fase 1: lavoro sulle parole "diritti", "minori" e "Convenzione sui diritti dei minori"; lettura dei primi 42 articoli della Convenzione dalla sintesi prodotta da Save the Children.
Fase 2: la storia di Iqbal dall'omonimo libro di Francesco D'Adamo e dal film della regista Cinzia Th Torrini.
Fase 3: lavori di gruppo e/o individuali di tipo
A. Lavoro grafico-lessicale: costruzione dell'albero dei diritti, attraverso la suddivisione dei 42 art della Convenzione in tre aree tematiche.(gruppo)
B. Costruisco una filastrocca sul diritto ad essere protetto, ad avere/ricevere/possedere, sul diritto a...(individuale e di gruppo)
C. Costruisco una storia il cui protagonista si vede negare un diritto tra quelli elencati nel gruppo degli articoli su cui ho lavorato (individuale e di gruppo)
D. Costruiamo il cruciverba dei diritti (gruppo)
E. Confronto tra due linguaggi: una storia a parole (libro) e una storia per immagini (film), la storia di Iqbal narrata da Francesco D'Adamo e dalla regista Cinzia Th Torrini   (lavoro sulle sequenze narrative e sulle scene) (gruppo)
E. campi semantici: nomi, aggettivi, verbi legati alla storia di Iqbal (gruppo)
F. Lavoro sui dati con tabelle e grafici (tipologie di lavori minorili nel mondo; Paesi del mondo con alte percentuali di minori sfruttati; l'Unicef e le ong e onlus a difesa dei diritti dei minori; la crisi economica in Europa e nl mondo e le conseguenze sui minori (report Unicef); le aree del mondo afflitte dai conflitti.(gruppo).

lunedì 22 febbraio 2016

domenica 21 febbraio 2016

Caro nipote studia a memoria (lettera testamento di Eco ai giovani)

Per ricordare la scomparsa, il 19 febbraio 2016, di un grande pensatore contemporaneo, conosciuto in tutto il mondo, ecco un suo scritto: una sorta di lettera-testamento ai giovani di oggi lasciata da Umberto Eco.

CARO NIPOTE, STUDIA A MEMORIA!

di Umberto Eco

È vero che se ti viene il desiderio di sapere chi fosse Carlo Magno o dove stia Kuala Lumpur non hai che da premere qualche tasto e Internet te lo dice subito. Fallo quando serve, ma dopo che lo hai fatto cerca di ricordare quanto ti è stato detto per non essere obbligato a cercarlo una seconda volta se per caso te ne venisse il bisogno impellente, magari per una ricerca a scuola. Il rischio è che, siccome pensi che il tuo computer te lo possa dire a ogni istante, tu perda il gusto di mettertelo in testa. Sarebbe un poco come se, avendo imparato che per andare da via Tale a via Talaltra, ci sono l’autobus o il metro che ti permettono di spostarti senza fatica (il che è comodissimo e fallo pure ogni volta che hai fretta) tu pensi che così non hai più bisogno di camminare. Ma se non cammini abbastanza diventi poi “diversamente abile”, come si dice oggi per indicare chi è costretto a muoversi in carrozzella. Va bene, lo so che fai dello sport e quindi sai muovere il tuo corpo, ma torniamo al tuo cervello.

La memoria è un muscolo come quelli delle gambe, se non lo eserciti si avvizzisce e tu diventi (dal punto di vista mentale) diversamente abile e cioè (parliamoci chiaro) un idiota. E inoltre, siccome per tutti c’è il rischio che quando si diventa vecchi ci venga l’Alzheimer, uno dei modi di evitare questo spiacevole incidente è di esercitare sempre la memoria.

Quindi ecco la mia dieta. Ogni mattina impara qualche verso, una breve poesia, o come hanno fatto fare a noi, “La Cavallina Storna” o “Il sabato del villaggio”. E magari fai a gara con gli amici per sapere chi ricorda meglio. Se non piace la poesia fallo con le formazioni dei calciatori, ma attento che non devi solo sapere chi sono i giocatori della Roma di oggi, ma anche quelli di altre squadre, e magari di squadre del passato (figurati che io ricordo la formazione del Torino quando il loro aereo si era schiantato a Superga con tutti i giocatori a bordo: Bacigalupo, Ballarin, Maroso eccetera). Fai gare di memoria, magari sui libri che hai letto (chi era a bordo della Hispaniola alla ricerca dell’isola del tesoro? Lord Trelawney, il capitano Smollet, il dottor Livesey, Long John Silver, Jim…) Vedi se i tuoi amici ricorderanno chi erano i domestici dei tre moschettieri e di D’Artagnan (Grimaud, Bazin, Mousqueton e Planchet)… E se non vorrai leggere “I tre moschettieri” (e non sai che cosa avrai perso) fallo, che so, con una delle storie che hai letto.
Sembra un gioco (ed è un gioco) ma vedrai come la tua testa si popolerà di personaggi, storie, ricordi di ogni tipo. Ti sarai chiesto perché i computer si chiamavano un tempo cervelli elettronici: è perché sono stati concepiti sul modello del tuo (del nostro) cervello, ma il nostro cervello ha più connessioni di un computer, è una specie di computer che ti porti dietro e che cresce e s’irrobustisce con l’esercizio, mentre il computer che hai sul tavolo più lo usi e più perde velocità e dopo qualche anno lo devi cambiare. Invece il tuo cervello può oggi durare sino a novant’anni e a novant’anni (se lo avrai tenuto in esercizio) ricorderà più cose di quelle che ricordi adesso. E gratis.

C’è poi la memoria storica, quella che non riguarda i fatti della tua vita o le cose che hai letto, ma quello che è accaduto prima che tu nascessi.

Oggi se vai al cinema devi entrare a un’ora fissa, quando il film incomincia, e appena incomincia qualcuno ti prende per così dire per mano e ti dice cosa succede. Ai miei tempi si poteva entrare al cinema a ogni momento, voglio dire anche a metà dello spettacolo, si arrivava mentre stavano succedendo alcune cose e si cercava di capire che cosa era accaduto prima (poi, quando il film ricominciava dall’inizio, si vedeva se si era capito tutto bene - a parte il fatto che se il film ci era piaciuto si poteva restare e rivedere anche quello che si era già visto). Ecco, la vita è come un film dei tempi miei. Noi entriamo nella vita quando molte cose sono già successe, da centinaia di migliaia di anni, ed è importante apprendere quello che è accaduto prima che noi nascessimo; serve per capire meglio perché oggi succedono molte cose nuove.

Ora la scuola (oltre alle tue letture personali) dovrebbe insegnarti a memorizzare quello che è accaduto prima della tua nascita, ma si vede che non lo fa bene, perché varie inchieste ci dicono che i ragazzi di oggi, anche quelli grandi che vanno già all’università, se sono nati per caso nel 1990 non sanno (e forse non vogliono sapere) che cosa era accaduto nel 1980 (e non parliamo di quello che è accaduto cinquant’anni fa). Ci dicono le statistiche che se chiedi ad alcuni chi era Aldo Moro rispondono che era il capo delle Brigate Rosse - e invece è stato ucciso dalle Brigate Rosse.

Non parliamo delle Brigate Rosse, rimangono qualcosa di misterioso per molti, eppure erano il presente poco più di trent’anni fa. Io sono nato nel 1932, dieci anni dopo l’ascesa al potere del fascismo ma sapevo persino chi era il primo ministro ai tempi dalla Marcia su Roma (che cos’è?). Forse la scuola fascista me lo aveva insegnato per spiegarmi come era stupido e cattivo quel ministro (“l’imbelle Facta”) che i fascisti avevano sostituito. Va bene, ma almeno lo sapevo. E poi, scuola a parte, un ragazzo d’oggi non sa chi erano le attrici del cinema di venti anni fa mentre io sapevo chi era Francesca Bertini, che recitava nei film muti venti anni prima della mia nascita. Forse perché sfogliavo vecchie riviste ammassate nello sgabuzzino di casa nostra, ma appunto ti invito a sfogliare anche vecchie riviste perché è un modo di imparare che cosa accadeva prima che tu nascessi.

Ma perché è così importante sapere che cosa è accaduto prima? Perché molte volte quello che è accaduto prima ti spiega perché certe cose accadono oggi e in ogni caso, come per le formazioni dei calciatori, è un modo di arricchire la nostra memoria.
Bada bene che questo non lo puoi fare solo su libri e riviste, lo si fa benissimo anche su Internet. Che è da usare non solo per chattare con i tuoi amici ma anche per chattare (per così dire) con la storia del mondo. Chi erano gli ittiti? E i camisardi? E come si chiamavano le tre caravelle di Colombo? Quando sono scomparsi i dinosauri? L’arca di Noè poteva avere un timone? Come si chiamava l’antenato del bue? Esistevano più tigri cent’anni fa di oggi? Cos’era l’impero del Mali? E chi invece parlava dell’Impero del Male? Chi è stato il secondo papa della storia? Quando è apparso Topolino?

Potrei continuare all’infinito, e sarebbero tutte belle avventure di ricerca. E tutto da ricordare. Verrà il giorno in cui sarai anziano e ti sentirai come se avessi vissuto mille vite, perché sarà come se tu fossi stato presente alla battaglia di Waterloo, avessi assistito all’assassinio di Giulio Cesare e fossi a poca distanza dal luogo in cui Bertoldo il Nero, mescolando sostanze in un mortaio per trovare il modo di fabbricare l’oro, ha scoperto per sbaglio la polvere da sparo, ed è saltato in aria (e ben gli stava). Altri tuoi amici, che non avranno coltivato la loro memoria, avranno vissuto invece una sola vita, la loro, che dovrebbe essere stata assai malinconica e povera di grandi emozioni.

Coltiva la memoria, dunque, e da domani impara a memoria “La Vispa Teresa”.

venerdì 19 febbraio 2016

Una serie di gialli per ragazzi: Agatha Mistery

La collana "Agatha Mistery" è una serie di gialli per ragazzi. L'autore è italiano, si chiama Mauro Pasqualotto, ma scrive sotto lo pseudonimo di Sir Steve Stevenson.
I protagonisti della serie, ad oggi giunta a 22 libri, sono due adolescenti: Agatha e Larry Mistery, due cugini londinesi, che hanno entrambi la passione per i gialli. L'una, Agatha, vuol diventare una scrittrice di gialli di fama internazionale (chi vi ricorda?); Larry è iscritto alla Eye International, una prestigiosa scuola inglese per chi vuol diventare detective. Ed è proprio a partire dai "compiti" che a Larry affida la sua scuola, delle vere e proprie missioni, che hanno inizio le avventure dei protagonisti in giro per il mondo. Le indagini, infatti, si svolgono sempre in posti diversi: attraverso Larry e Agatha, accompagnati dal fido maggiordomo di quest'ultima,  che è anche  un ex pugile     e dal gatto Watson, i lettori viaggiano per la geografia dei luoghi, ne conoscono aspetti e curiosità storiche, artistiche e culinarie. Inoltre, poiché la famiglia Mistery è assai numerosa e tanti parenti di Larry e Agatha vivono in varie parti del mondo, le loro indagini sono occasione per incontrarli e farli conoscere ai lettori. Ogni libro della serie ha nel risvolto interno di copertina, sia all'inizio che alla fine, l'immagine di un planisfero dove sono segnate le avventure investigative di Agatha e Larry e i personaggi che vi hanno di volta in volta preso parte. Il primo libro della serie è "L'enigma del faraone"; l'ultimo, il 22esimo, è "Doppio inganno ad Oxford". In mezzo tante altre imprese  rocambolesche tra Europa, Asia, Africa e Americhe.
Ve ne consiglio la lettura: vi piaceranno!

lunedì 15 febbraio 2016

Geografia classe seconda: le regioni d'Europa e l'economia spiegata ai ragazzi

Due ottimi percorsi esplicativi sull'economia per spiegare a bambini e  ragazzi concetti d'ambito economico in modo semplice e con giochi di ruolo.
Fisco a scuola
Il nostro questionario-guida per lo studio delle regioni d'Europa (storia, popolazione, economia)
 

domenica 14 febbraio 2016