mercoledì 8 giugno 2016

Per chi suona la campanella

Il caffè sorseggiato alle prime luci dell'alba stamane ha tutto un altro sapore.  Sa già di vacanza e di tutto ciò che ad essa si accompagnerà.  La trepidante attesa delle vacanze è quanto più accomuna  alunni e prof: entrambi aspettano che la campanella dell'ultima ora segni l'inizio di un tempo "vuoto" e come tale da riempire a proprio piacimento! Potremmo chiamarlo "amor vacui" quello che si prova, quando, già all'indomani dell'ultimo giorno, ci si avvicina al calendario solo per scorrere l'indice lungo le almeno undici settimane vacanti di impegni. Loro, gli alunni,  svuotano gli zaini dagli ultimi libri; noi, i prof, svuotiamo le nostre cartelle ricolme di carte e appunti personali che ci riproponiamo prima o poi di archiviare. E non avere alcuna tabella oraria a scandire il tempo dei nostri incontri mattutini? Poter parcheggiare il diario consumato e giunto alla fine là dove nessuno giornalmente  chiederà di firmarlo o se lo si è fatto firmare? È come per noi prof, collezionisti di agende scolastiche, deporre quella usata quest'anno a fianco delle altre. Il diario per i nostri alunni, come l'agenda per noi prof, ha scandito la quotidianità di un intero anno scolastico, riempendosi giorno dopo giorno di esortazioni sia da una parte ("studia", "ripassa", "svolgi" ecc...) che dall'altra ("spiega...", "interroga...", "verifica...").
Da oggi per domani e per i giorni a venire potremo noi e loro riappropriarci del nostro tempo, senza alcuna esortazione all'uso, senza che il suono di alcuna campanella ad ogni ora ce ne rammenti lo scorrere, se non quella di oggi: quella sì che suonerà solo "per noi"!

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