venerdì 30 agosto 2019

La scatola di zio Evaristo: kit di ri-animazione della scrittura in classe

Immaginiamo di entrare in classe (possibilmente in una classe prima) accompagnati da una scatola rossa e chiusa. Le scatole, ancor più se chiuse, suscitano la curiosità di chi attende di sapere cosa contengono.
La prima cosa che potremmo tirare fuori da essa sarebbe il libro che leggeremmo insieme a loro, ma questo spezzerebbe l'incantesimo e porterebbe i ragazzi a pensare che si è solo voluto far fare ad un libro un ingresso più scenografico in classe.
La scatola, infatti, dovrebbe essere di medie dimensioni, non più grande di una scatola per calzature. Se poi se ne usasse una vecchia possibilmente di legno o di altro materiale sarebbe meglio: e come già detto prima, di colore rosso.
Cosa tirare fuori per primo dalla scatola? Una vecchia audiocassetta, ad esempio, con al suo interno una voce narrante che legga l'Introduzione al libro "23 regole per diventare scrittori", di Perdomenico Baccalario e Alessandro Gatti. In mancanza di un'audiocassetta si potrebbe optare per un CD, più facile da reperire e far ascoltare in classe ai ragazzi.
L'ascolto dell'introduzione al libro servirebbe ad entrare dentro la storia, terminato il quale si potrebbe tirare fuori dalla scatola il primo oggetto numerato, uno specchio. E continuare...anzi cominciare con il primo oggetto-regola per la buona scrittura.
Di manuali sulle regole per scrivere bene è pieno il mondo, specie quello della scuola. Diventa, però, assai più interessante a mio parere, per un pubblico di giovani lettori, imparare delle regole dentro una storia che faccia loro da cornice. È questa l'idea alla base del libro di Baccalario e Gatti.
In "23 regole per diventare scrittori" Alessandro Gatti e Pierdomenico Baccalario, autori in carne ed ossa, immaginano che due scrittori in carta e inchiostro, Gianfederico Slaccabardi  e Arturo Felini, siano stati invitati su un'isola per prendere parte ad uno stranissimo convegno sul romanzo breve e il racconto lungo😊. E che colti dalla tempesta "malmostosa" (Gatti e Baccalario sono entrambi sabaudi😂) si siano ritrovati a trascorrere la notte in una locanda del posto.  Lì la figlia dei proprietari, un'adolescente di nome Gilda, appresa la notizia di ciò che i due fanno di mestiere, mostra loro una strana scatola-quella con cui si entrerebbe in classe-  appartenuta ad uno zio di famiglia, zio Evaristo, che amava leggere e scrivere, ma non solo...
Così approfittando del lungo blackout che ha fatto saltare la corrente e la possibilità di vedere la partita per i due avventori, la ragazzina decide di coinvolgerli non solo nell'apertura della  scatola, ma anche nella decodifica degli oggetti che essa contiene: sono 23, tutti numerati e a detta dello zio Evaristo costituiscono il "kit dello scrittore". Ma perché? È quello che Gilda vorrebbe scoprire.
Si comincia da uno specchio e si arriva ad un "coso" indecifrabile, passando per uno strano foglio, un paio di occhiali senza lenti, una vecchia foto di classe, un soldatino, un passaporto di nessuno, il mirino di un vecchio fucile, due fiori intrecciati ecc...
Ognuno di questi oggetti misteriosi rimanda all'arte dello scrivere, questo sembra voler dire zio Evaristo a Gilda: ma in che modo?  Qual è il legame tra ciascun oggetto e la possibilità di diventare uno scrittore?
Ad ogni oggetto e all'indagine sulla sua funzione nel mondo della scrittura è dedicato rispettivamente ciascun capitolo del libro. E alla fine di ogni capitolo vi è una paginetta dal titolo "Ma in pratica...?" che permette al docente di far cimentare i ragazzi in graduali step di scrittura, fino al gran finale...
Una sorta di metalibro, dunque, un manuale di scrittura dentro una storia,  frutto del lavoro di due bravissimi scrittori per ragazzi quali Gatti/Felini e Baccalario/Slaccabardi, amici nella vita oltre che sulla carta.
Proprio perché alla fine del libro e perciò della storia gli allievi dovrebbero aver acquisito gli strumenti per poter scrivere una una storia tutta loro, il finale potrebbe perciò essere proprio un piccolo concorso di scrittura creativa sul cui tema l'insegnante potrebbe sbizzarrirsi. Alla fine del libro c'è anche un indirizzo cui Felini e Slaccabardi invitano a spedire la storia che ciascuno avrà scritto:
23@bookonatree.com
E se poi rispondessero veramente?😊😊😊
Non rimane che provare per credere.

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