mercoledì 28 agosto 2019

Versi perversi...ed anche un po' persi

Cercando un'attività di accoglienza per una classe prima, un'accoglienza per così dire anche "narrativa", quest'anno ho pensato di servirmi di alcuni dei "Versi per-versi" di Roald Dahl,
nella traduzione di Roberto Piumini.
L'idea è quella di accogliere i fanciulli e le fanciulle nei primi giorni  con uno dei generi letterari a loro già noto e il cui studio si affronta proprio in prima (la fiaba), e di farlo anche con l'ausilio dei versi, che più facilmente sapranno condurre gli allievi verso la ricostruzione della storia.
Sezionata in tot sequenze una fiaba riscritta perversa-mente in versi da Dahl, i versi in piccoli gruppi, saranno dispersi in un mucchio centrale, per terra. Intorno ad esso ci si siederà formando un cerchio, insieme all'insegnante. Sentire che la/il docente è parte del gruppo di lavoro che si è appena formato rientra nelle finalità del lavoro stesso.  Ognuno, a partire dall'insegnante, alla quale toccherà esplicitare solo il titolo della fiaba, dovrà di volta in volta, rispettando il proprio turno, presentarsi alla classe dicendo il proprio nome e leggendo il gruppo dei  versi, quelli di cui sarà venuto in possesso pescando dal mucchio. Si percorrerà il cerchio in senso orario partendo dall'insegnante.
Ad ogni giro di lettura si dovrà individuare la prima sequenza, poi la seconda, poi la terza e così via. La fiaba in versi, infatti, sarà stata suddivisa dalla docente in tante sequenze quanti saranno gli allievi del gruppo. L'iterazione della lettura per giri consentirà ad ognuno di ascoltare la propria voce in mezzo agli altri e quella degli altri oltre alla propria, di disporre prima o poi la propria sequenza di versi ricostruendo l'ordine della storia: le sequenze su cartoncino passeranno così dall'essere un mucchio di versi dispersi al diventare una figura che per terra si comporrà via via e che potrebbe diventare una sorta di logo/simbolo della neonata classe. Ciascuno/a,  inoltre, dopo aver collocato la propria sequenza nell'ordine cronologico della narrazione  andrà a sedersi di fianco al/alla compagno/a in possesso dei versi che precedevano i propri. Il cerchio di cui alla fine si continuerà ad essere parte sarà nuovo rispetto a quello che si era casualmente costituito all'inizio.
Farà seguito a quel punto-in una giornata successiva alla prima attività- una riflessione sull'aggettivo "perverso" e sul sostantivo "versione": quel che rende, infatti, i versi di Roald Dahl "perversi" è proprio la nuova versione in cui egli sceglie di raccontare alcune delle fiabe più note.
Il lavoro che proporrò ai ragazzi in questa seconda fase verterà, in particolare, sul confronto tra due fiabe perversa-mente riscritte da Dahl, "Cappuccetto rosso e il lupo"- quella che loro avranno ricostruito- e "I tre porcellini". Le due storie sono, infatti, solo apparentemente legate dalla presenza in entrambe del lupo cattivo, il più perverso per tradizione.
Il fine di questa seconda attività sarà proprio una riflessione sulla morale implicita che le due storie recano: se, infatti, è vero (?) che il lupo perde il pelo ma non il vizio, è anche vero che le apparenze possono spesso ingannare. E questo vale tanto per il lupo quanto per l'amabile Cappuccetto, come capirà il povero Porcellino, a spese della propria pelle!😊
La terza attività con cui si concluderà la nostra accoglienza sarà quella di attingere alla prima fiaba dell'antologia in adozione. Toccherà a quel punto al gruppo classe, docente e discenti, lavorare su un testo che verrà letto, suddiviso in sequenze e riscritto in versi, il tutto perversa-mente insieme.
Sarà solo l'incipit di un anno  tutto da scrivere, possibilmente spesso in versi e perché no, anche per-versi😁😁

2 commenti:

  1. Sono fortunati i tuoi alunni ad avere un'insegnante come te

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  2. Ma che bella idea!! Un suggerimento: nelle successive riletture della fiaba cura anche la lettura espressiva (un po' di teatro...)

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