sabato 18 gennaio 2020

In un ospedale delle rane, dietro la porta ...

In un ospedale di ranedietro la porta dell'ingresso principale, accoglie i pazienti colei che è diventata, per la sua natura, l'avversario di certe metamorfosi: la Pecora nera...
Potrebbe essere l'incipit di un favola moderna o di un racconto di fantascienza
Oppure, introducendo qua e là qualche altro elemento narrativo e cambiandone altri,  potrebbe diventare  l'avvio di un giallo ad enigma, come il seguente:
Nell'ospedale delle rane, dietro la porta della camera principale, la numero 7, il dottor Raniero, specialista in interventi di metamorfosi indotta, dovette constatare dinanzi al suo peggior avversario, il dottor Straniero, la morte per avvelenamento della Pecora nera... 
In realtà "L'ospedale delle rane", "Dietro la porta", "L'avversario", "Le Metamorfosi" e "La pecora nera" sono i cinque titoli di altrettanti romanzi, che qualcuno avrà probabilmente già individuato e che nulla hanno a che fare con gli incipit ricreati😊...o almeno così pare. 
"L'ospedale delle rane" e "L'avversario" sono i titoli di due romanzi contemporanei rispettivamente nati dalla penna della statunitense Lorrie Moore e da quella del francese Emmanuele Carrere; "Dietro la porta" è un breve romanzo di Giorgio Bassani, invece "La pecora nera" è stato scritto dal polacco Israel Joshua Singer. E per finire "Le metamorfosi" è, di questo breve elenco, la storia più antica visto che è un romanzo latino dello scrittore Apuleio del II secolo d. C.
I cinque titoli si sono ritrovati per caso riuniti dalla mia penna, ieri mattina, in un elenco di libri che stavo ordinando presso il mio libraio, servendomi dell'app  di cui la libreria dispone. Ed è stato proprio mentre li leggevo insieme che i magnifici cinque mi hanno suggerito un'idea ri-creativa. Quale?
Quella di provare a suggerire ai ragazzi il passaggio da un semplice elenco di titoli all'incipit di una storia che quei titoli contenga o da essi venga suggerita. 
È un lavoro, anche questo, che si può proporre in classe in modalità differenti, alcune delle quali ho descritto di seguito.
Primo esercizio 
Al termine dello studio di uno o più generi letterari l'insegnante porta in classe un tot di libri, chiedendo agli allievi, suddivisi preventivamente  in gruppi, di scriverne dei piccoli elenchi (5- 6 titoli al massimo). A partire dagli elenchi redatti si chiederà a ciascun gruppo di generare degli incipit, assemblando i titoli scelti.
 Alla genesi dell'incipit, dentro ciascun gruppo, potrà far seguito l'indicazione del genere letterario che esso a parere del gruppo suggerisce. 
Questo esercizio, pertanto, è proponibile in qualsiasi classe (prima, seconda, terza) quale attività ludico-ricreativa, ma che dia prova  delle conoscenze acquisite dalla classe in merito alle caratteristiche principali dei generi letterari studiati, ai quali la generazione degli incipit dovrà rimandare. Per facilitare il lavoro, inoltre,  si potrebbe mettere  a disposizione di ciascun gruppo, una mappa di riepilogo sulle caratteristiche dei generi letterari studiati e/o un richiamo- un incipit guida ad esempio- a qualcuna delle storie lette che li conduca all'avvio di altre storie con caratteristiche simili. 
Ciascun gruppo, terminato il proprio lavoro, potrebbe poi divertirsi ad assegnare ad un altro gruppo la 
lo svolgimento della storia, a partire dall'incipit ricreato. Questo favorirebbe l'interazione, lo scambio tra i gruppi, generando osservazioni reciproche sui singoli lavori realizzati.
Secondo esercizio
Il secondo esercizio si potrebbe proporre sia in una classe seconda che in terza quale lavoro di riepilogo sulle principali caratteristiche dei generi letterari precedentemente studiati. Oppure anche alla fine dell'anno scolastico in prima o in seconda, quando terminata la trattazione dei  generi letterari previsti dalla programmazione, il riepilogo sugli stessi porterebbe la classe a creare incipit di scrittura al cui svolgimento i singoli allievi potrebbero dedicarsi durante l'estate. 
Si rivelarebbe, a mio parere, interessante fornire loro un elenco ad esempio di cinque/sei titoli, questa volta tutti uguali, e magari  gli stessi di cui proporre la lettura estiva. Qui si potrebbe  suggerire a ciascun allievo la costruzione di un incipit a partire dall'elenco, vincolandolo oppure no alla scelta di un genere.
Terzo esercizio
Quest'ultimo esercizio lo proporrei per animare una mattinata in biblioteca con i ragazzi, rendendola anche  produttiva sul piano della scrittura. Quando (e se 🤔) si portano i ragazzi in biblioteca, quella della scuola o quella civica, opoure perché no, anche dopo l'uscita al Salone del libro, diventa interessante, al termine della scelta da parte di ognuno di uno o più titoli da leggere, far compilare loro una lista comune. Secondo ciò che la messa insieme dei titoli sarà capace di suggerire, ecco che si dirà loro di scrivere incipit che poi svilupperanno. 
Perché le liste possono quasi sempre essere foriere di idee: Umberto Eco, nel 2009, vi dedicò persino un libro bellissimo dal titolo "La vertigine della lista",  in cui il grande semiologo indaga il significato nascosto della lista, esplorando le tante liste che abitano il mondo letterario antico e moderno, ma anche quelle suggerite dalle arti figurative.  
Anche a scuola la "lista" potrebbe, peraltro, essere indagata come genere a sé: e visto che si parla di libri, perché no, magari si potrebbe esplorare insieme qualche "lista proibita", ad esempio parte  del famoso "Indice dei libri proibiti", l'elenco delle letture proibite dalla Chiesa cattolica dal 1559.  E anche su quelli proporre un'attività ricreatrice. 
Per tornare da dove siam partiti, ecco l'incipit suggeritomi dai cinque titoli sopraelencati e da cui l'idea di questo post è nata. Ai miei primini darò l'arduo compito di proseguirlo...
In un ospedale di rane, dietro la porta dell'ingresso principale, accoglie i pazienti colei che è diventata, per la sua natura, l'avversario di certe metamorfosi: la Pecora nera. Da sempre considerata l'elemento del gruppo da redimere, e perciò da cambiare, la Pecora nera pensò un bel giorno di fondare un luogo in cui prendersi cura della "diversità". Come? Nell'unico modo possibile: accogliendola. 
Nell'ospedale delle rane che la Pecora Nera dirige, infatti, la "diversità" d'ogni tipo è soggetta alle attenzioni che fuori non le vengono date. O, purtroppo, sì ma in negativo.
Lì ogni paziente giunge con la propria storia: ognuna "diversa" come chi la racconta, ma tutte sostanzialmente uguali. 
L'idea era venuta alla Pecora Nera proprio il giorno in cui, cacciata per l'ennesima volta dal gruppo delle razziste pecore bianche, la stessa giunse in prossimità di uno stagno. Dentro il piccolo  specchio d'acqua la Pecora notò una scena a lei familiare. Un gruppo di rane panciute era disposto in cerchio intorno ad una grossa ninfea dove la povera Girana stava immobile. Era lei la "pecora nera" dello stagno, e tutti gracidavano in coro il suo nome: "Gi-ra-na, Gi-ra-na..." .Delle rane essa aveva sì la stazza, ma non l'aspetto, che era rimasto invece tale e quale quello di un girino. Una metamorfosi sbagliata, pensò la Pecora Nera osservandola, o solo non del tutto compiuta...
Toccherà ai ragazzi portare avanti la storia da questo punto in poi. Dovranno pertanto fare in modo che  la Pecora Nera e la triste Girana si conoscano; fare in modo che pensino insieme a creare un luogo per loro, un luogo ove tutti imparino a sentirsi uguali pur essendo diversi. Un luogo dove tante altre "pecore nere" come loro giungeranno a raccontare ognuno la propria storia e ad ascoltare quelle degli altri, per imparare a non sentirsi più soli e provare ad  insegnare ad altri che non è chi è diverso a dover essere cambiato, ma chi lo sente come tale♥️

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